Pagani Huayra, la più veloce

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Dottor-X
view post Posted on 29/1/2013, 16:22




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fonte: Repubblica Motori

Una volta c'erano le vittorie in gara, poi i giri veloci sul vecchio tracciato del Nurburgring. Oggi, nell'epoca della comunicazione, il primato più importante è quello sulla pista della trasmissione inglese della BBC Top Gear. Ed è qui che a sorpresa la nuova Pagani Huayra ha polverizzato tutti i record precedenti con lo stratosferico tempo di 1.13.8. Tanto per capire cosa significa, basta dire che i precedenti primati erano stati stabiliti dalla Ariel Atom V8 (1.15.1), dalla McLaren MP4 (1.16.2) e dalla Lamborghini Aventador (1.16.5)... E ora le prossime Porsche 918 , Ferrari F70 e la nuova MClaren con mille cavalli kers e altre diavolerie, ce la faranno ad andare più forte? Vedremo. "Ma va detto che con la Huayra - ci ha spiegato lo stesso Horacio Pagani - ci teniamo comunque e sottolineare il concetto che una Super sportiva deve essere confortevole e molto comunicativa nella guida".



In ogni caso la supercar più estrema oggi in circolazione non la costruisce Ferrari, Lamborghini o Porsche, ma proprio la piccola azienda modenese che ormai maneggia lavorazioni e tecnologie spaziali come la Nasa e che con il nome di un vento andino ha appena lanciato la nuovissima Huayra.

Una macchina che è costata ben sette anni di studi, tutti finalizzati a far andare il più forte possibile la Huayra che sembre voler assolvere al meglio il compito affidatole grazie ad una velocità massina di 370 orari... Una prestazione quasi anacronistica visti i tempi ma che fotografa bene quanta tecnologia sia racchiuda in appena 1350 chili di Pagani. La scocca è infatti come nelle F1 un guscio in fibra di carbonio, mentre il motore è un 12 cilindri Mercedes-AMG realizzato specificatamente per questa supercar (caso unico al mondo di fornitura "esterna" di un motore Mercedes ad un'altra marca). Il risultato è un 6.000 da oltre 700 cavalli e 1000 Nm di coppia massima, abbinato ad un cambio sequenziale a sette marce montato in posizione trasversale.

Il tutto vestito da una carrozzeria molto aerodinamica, al punto che vista in pianta la macchina appare come una specie di freccia. Un dettaglio usato anche dal punto di vista stilistico visto che poi il padiglione e la coda sembrano una naturale prosecuzione della linea del muso. Spettacolare l'idea di rendere i famosi quattro scarichi infilati nel cerchio (una caratteristica di tutte le Zonda) un elemento stilistico visto che proprio in quel cerchio alla fine vanno a confluire idealmente tutte le linee della macchina.

Ovvio, in un epoca di crisi e di enormi problemi ambientali tutto questo può sembrare una follia, ma è bello invece constatare come ci sia ancora spazio per i sogni. E per macchine costruite con il cuore, in questo caso quello del suo fondatore, Horacio Pagani che si dedica anima e corpo a questa meravigliosa sfida.
 
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Hugo Stiglitz
view post Posted on 29/1/2013, 17:10




Come linea non mi fà impazzire ma caspita quanto cammina...il muso visto di lato sembra quasi un piranha senza contare che gli interni sono un'opera d'arte...il cambio in particolare.
 
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1 replies since 29/1/2013, 16:22   6 views
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